Buone notizie per tutti i possessori di immobili che decidono di fittare le loro case.
Se il periodo post pandemia ha visto un calo degli affitti , per paura di non essere pagati, l’arrivo della primavera ha portato molti possessori di alloggi a rimettere sul mercato i propri beni. Per questi ultimi che decidono di fittare il proprio immobile residenziale resta il vantaggio di poter scegliere tra 2 soluzioni di tassazione .
Infatti i proprietari di immobili residenziali che percepiscono un reddito derivante da un affitto di una casa sono tenuti a pagare delle imposte e hanno la possibilità di scegliere fra tassazione ordinaria o cedolare secca .
Nel momento in cui si decide di locare un immobile la prima scelta che il proprietario di un’ immobile deve fare è quella di affidarsi ad un ‘agenzia immobiliare al fine di scongiurare conduttori morosi . Sarà poi il professionista , una volta trovato il conduttore, ad inserire nel contratto di locazione la scelta per la quale il proprietario decide di optare.
Al momento della registrazione del contratto di locazione, la scelta della tassazione ordinaria prevede il pagamento dell ‘imposta di bollo e un versamento par al 2% del canone annuo da pagarsi annualmente per non incorrere in sanzioni. Il vantaggio di questa scelta è che il proprietario può richiedere un aumento del canone pari al 75 % dell’ aggiornamento Istat .
Trattandosi di una imposta progressiva , il locatore dovrà pagare le tasse in base al reddito. Questi gli scaglioni aggiornati al 2022:
Questo regime facoltativo , introdotto nel 2011 , possono sceglierlo le persone fisiche titolari del diritto di proprietà e può essere applicato solo agli immobili con categorie catastali comprese fra A1 A11 , sono esclusi gli immobili A10 , ovvero ufficio o studi privati.
Al momento della registrazione del contratto non si dovrà versare né l’imposta di bollo né l’ imposta di registro. La cedolare secca non prevede l’ aggiornamento del canone in base all’ aggiornamento Istat e dura per tutto il periodo del contratto.
Il vantaggio per il locatore è che verserà un aliquota fissa pari al 21% da calcolare sul canone annuo. Ulteriore riduzione per chi sceglie un contratto a canone concordato. Infatti in quel caso è prevista un’ aliquota pari all’11%
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